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chi vincerà il campionato

il Napoli arriverà in zona uefa?

martedì 30 ottobre 2007

CALCIO, NAPOLI, REJA: "GRANDE RISPETTO PER LA FIORENTINA"

Edy Reja, allenatore del Napoli: "Nonostante tutto abbiamo ottenuto una vittoria straordinaria con la Juventus. Abbiamo ascoltato tanti discorsi su Zalayeta, ma abbiamo meritato di vincere. Dal campo ho visto Buffon in ritardo e Zalayeta che lo ha scavalcato per evitare di farsi del male. La squalifica di Zalayeta ci ha penalizzato. Arbitro Gava condizionato con la Fiorentina? Non credo. Senza Blasi e Zalayeta posso contare su valide alternative. In attacco c'e' Sosa, mentre a centrocampo posso scegliere tra Bogliacino, Dalla Bona, Montervino e Gatti. Il processo mediatico è stato esagerato. Magari con altre società ed in altre situazioni ci sarebbero state altre proteste. So che il Napoli ha fatto una grande prestazione contro la Juventus e i tre punti restano. Non penso alle chiacchiere, ma guardo soltanto a ciò che accade in campo. Le assenze di Blasi e Zalayeta sono importanti, ma posso contare su calciatori altrettanto bravi. In attacco c'è Sosa, che ci consente di non modificare troppo il nostro tipo di gioco. Scioglierò le ultime riserve alla vigilia. Zalayeta è un calciatore molto corretto ed anche la Juventus lo sa. Non è il tipo che cerca la simulazione per trarne vantaggio. Se andava dritto il fallo era netto. Buffon è uscito male. Zalayeta lo ha saltato per evitare lo scontro. La Fiorentina non assomiglia alle squadre che abbiamo affrontato finora. Forse c'è qualche analogia con l'Udinese, che utilizza il 4-3-3. Hanno calciatori come Pazzini, Montolivo, Semioli e Mutu che sono molto rapidi e dobbiamo tenerli d'occhio. La Fiorentina ha i 4 difensori bloccati, escluso Pasquale che in alcuni casi spinge. Se tenteremo lo sgambetto alla Fiorentina? Considero i viola, come valori e qualità, subito dietro all'Inter. Hanno tanti giovani, che sono cresciuti anche dal punto di vista della mentalità. Non hanno perso nè in campionato e nè in Coppa, per questo abbiamo grande considerazione dei nostri prossimi avversari. Siamo in un momento molto positivo. Andremo a giocarci le nostre carte, come abbiamo fatto con Juventus, Roma ed Inter".

sabato 27 ottobre 2007

Calcio, Napoli: scarcerato Vincenzo Busiello, leader della Curva B

Vincenzo Busiello, leader del gruppo "Ultras '72", ha lasciato il carcere in seguito alla decisione del tribunale del Riesame, presieduto dal dott. Albano, che non ha ravvisato gli estremi per confermare l'imputazione di associazione a delinquere in riferimento all'incendio doloso della tribuna stampa dello stadio San Paolo. Busiello potrebbe essere quindi già presente allo stadio in occasione di Napoli-Juventus. La situazione degli altri tre indagati resta invariata: per Alberto Mattera, l'altro capo delgli "Ultras '72", Salvatore Piccirillo ed Alberto Ruggiero, è stata confermata l'accusa di estorsione ai danni della SSC Napoli. Esce di cella anche Vittorio Puglisi, il ragazzo di 20 anni accusato di aver lanciato i petardi durante Napoli-Frosinone per ricattare la societa' che non concedeva più biglietti omaggio al gruppo 'Blue Tiger'. Vittorio Puglisi ha ottenuto gli arresti domiciliari. L'avv. Mario Bruno, che ha assistito Busiello, ha definito "importante la decisione del Tribunale del Riesame perche' l'accusa di associazione a delinquere era una forzatura giuridica. Gli stessi atti dell'inchiesta rivelano che Vincenzo Busiello aveva stilato un decalogo per elencare i comportamenti corretti. Niente droga, niente furti, niente scontri".

venerdì 26 ottobre 2007

Calcio, Napoli, Reja: "Vorrei fare felici i tifosi azzurri"

"Con il San Paolo pieno e la Juve di fronte saranno brividi ". Per tutti. Per Napoli che ritrova il suo stadio aperto, per il Napoli che va a giocarsi la madre di tutte le sfide contro Madama. E per lui: Edy Reja. Che nella sua terza giovinezza sta provando le emozioni più forti di sempre. Mister, avere in mano la possibilità di battere la Juve può valere una carriera..."Beh, io vorrei tanto che la squadra facesse una grande gara per tanti motivi. Il primo, forse, è quello di dare una gioia al nostro pubblico - riferisce Reja attraverso il sito ufficiale del Napoli - e la nostra gente che vive questa partita con una straordiaria attesa. Per quel che mi riguarda è da quando sono a Napoli e che vivo emozioni intense perché questa è una città ed una Società dalla grande storia. E ringrazio chi mi ha dato la possibilità di lavorare qui". Si percepisce ottimismo nell'aria: la Juve si può battere? "Io non dico mai che vincerò contro nessuno il giorno prima di andare in campo. Ma quello che posso dire è che per la consapevolezza acquisita ed il carattere mostrato dal gruppo noi domani sera ce l'andiamo a giocare tutta. Sempre col massimo rispetto ma anche grande fiducia. Poi quel che sarà lo vedremo alla fine". Forse per la prima volta nelle ultime sfide la Juve non arriva a Napoli da strafavorita. Sentite la pressione? "No. La Juve è storicamente una squadra che ha nel Dna l'attitudine ad essere solida e dura a morire. Inoltre ci troviamo di fronte a grandi campioni unanimamente riconosciuti. La realtà è che giocheremo una gara difficile che si svilupperà sotto il profilo dell'intensità su grandi ritmi. Credo che comunque sarà una sfida affascinante e gradevole". E col San Paolo stracolmo... "Era ora. Il calcio è bello anche perché la cornice di pubblico ne è parte integrante. Ultimamente a vedere certe partite sembrava di essere in guerra. Ma mi rendo conto che bisogna cercare di dare dei deterrenti in alcuni casi. Domani riavremo il nostro stadio e sappiamo che con il San Paolo pieno non è facile per nessuno giocare contro il Napoli. Anche se devo dire che sinora in casa siamo in debito con la fortuna. Speriamo di avere maggiore sorte. Di sicuro sarà una notte da brividi...".

CALCIO, NAPOLI, D.G. MARINO: "NON SOLO CARATTERE, MA ANCHE QUALITA' "

Pierpaolo Marino, d.g. del Napoli: "Napoli-Juventus? Mi auguro che si possa vedere un grande calcio e sia un'occasione di fratellanza. Napoli, come ha sempre fatto in questi grandi appuntamenti, deve dimostrarsi all'altezza. Sono sicuro che i napoletani si comporteranno bene, perche' ci guarda il mondo e non solo l'Italia. Scaramanticamente non parliamo di risultati. Siamo onorati degli auguri di Lippi, perche' e' un campione del mondo ed e' un ex napoletano. Lippi ha sempre mostrato rispetto per le sue origini "napoletane"; siamo orgogliosi che Lippi abbia dedicato tanti pensieri a questa partitissima. Napoli-Juve e' una gara bella da vivere. Poterla affrontare da pari a pari, in serie A, e' un primo step realizzato del nostro programma societario. La rifondazione di De Laurentiis prosegue. Ci siamo trovati la Juventus in serie B come un ostacolo; era più un fastidio che un onore affrontarla sulla strada per la promozione. Ora che siamo in A e' motivo di orgoglio e piacere. Non saremo remissivi. Juve intimorita? Non e' un vantaggio. I bianconeri sono solidi; sanno valutare gli avversari e rispettarli. Le dichiarazioni possono essere anche di facciata. Se veramente c'e' un timore da parte della Juve dobbiamo dimostrare di essere all'altezza sul campo. Il carattere visto all'Olimpico? E' una nostra caratteristica. Abbiamo calciatori di qualita', destinati a crescere nel tempo. Con gli investimenti di De Laurentiis possiamo migliorare, sempre di più, questa rosa. Ci tengo pero' a ribadire che e' una squadra che ha anche qualita', oltre al carattere. Seguo ogni giorno la rassegna stampa sul Napoli e devo dire che l'idea di Cronache di Napoli, come del Corriere del Caserta, di puntare sui giovani mi piace. Sono tornato a Napoli perche' mi ha affascinato subito il progetto di De Laurentiis e perche' avevo lasciato un discorso in sospeso 17 anni prima, con la conquista dello scudetto e della coppa Italia, per banali malintesi. Sapevo che non era giusto, ma sapevo pure che sarei ritornato. Non pensavo pero', quando mi sono dimesso, che sarei tornato a Napoli dopo 17 anni altrimenti non lo avrei mai fatto. Credo di essere ritornato come fanno gli amici del cuore che si vedono nel momento del bisogno. Lasciare Udine quando era in Champions, dove la famiglia Pozzo e i tifosi mi hanno dato grande affetto, e' stato un atto di amore verso il Napoli. Ringrazio Dio di essere riuscito in fretta con l'energico aiuto del presidente De Laurentiis a riportare il Napoli dove doveva stare: in serie A. I grandi nomi? Non sarebbero funzionali al progetto perche' dobbiamo pensare soltanto a crescere. Mi metto anche io tra gli apprendisti pur essendo al ventesimo campionato di serie A ed al trentunesimo della mia carriera. Questo non significa che ci e' vietato lottare alla pari con tutti. Il calcio e' costituito da un gruppo di lavoro. Se ci sono giocatori motivati e' possibile dare fastidio a tutti. Lo abbiamo visto a Roma: tutti erano pronti a contare i gol di scarto con i quali i giallorossi avrebbero battuto il Napoli ma le cose sono andate diversamente. Non avendo la sfera di cristallo, era difficile pronosticare un pareggio del Napoli all'Olimpico. Quando ce la giochiamo alla pari provo un grande orgoglio, perche' come tutti i napoletani ho seguito il declino azzurro negli ultimi 12 anni. A Udine, infatti, sono stato in tutte le pizzerie e i ristoranti napoletani, perche' per me erano un vero e proprio rifugio. Leggevo nei loro occhi la tristezza dei napoletani, che mi chiedevano perche' il Napoli doveva subire queste mortificazioni. Anche pensando a loro, sono contento e felice per quello che stiamo realizzando. E' un lavoro durissimo. Solo persone come De Laurentiis e il nostro management potevano affrontare quest'impresa. Non vi nascondo che di notte, dormendo, penso a tutte le voci dei napoletani che chiedono di riportare il Napoli a grandi livelli. So che c'e' affetto e fiducia. Spero di sbagliare il meno possibile, anche se gli errori li commetto come fa ogni essere umano. Quando vedo la felicita' dei tifosi mi sento rinascere; lo stesso sentimento lo provano De Laurentiis e i calciatori del Napoli, che tentano di fare il possibile. Quando arrivera' qualche errore, che e' sempre dietro l'angolo, mi auguro che ce lo perdonerete. Il gol di Gargano? De Laurentiis, come me, e' molto scaramantico. Questo gol mi ha fatto venire alla mente quello che disse un telecronista sportivo quando segno' Ciccio Romano la rete del 2-1 alla Juventus nell'anno dello scudetto: affermo' che la rete era stata di Romano sul campo, ma al mercato era stato un gol di Pierpaolo Marino. Spero che possa portare bene al Napoli. L'acquisto più importante? De Laurentiis. Risorse economiche per tenere i campioni? Dipende dal presidente. Rullo? E' giusto che aspetti, e' giovane e ci sara' spazio. Perche' non gioca Calaio'? Non si puo' giocare in 12. De Laurentiis non deve fare dichiarazioni troppe calde a fine partita? Non do consigli a nessuno sul modo di parlare. De Laurentiis, prima di parlare, pensa a lungo e sa cosa dice. Un esterno sinistro a centrocampo? Troppo facile, preferisco i consigli più difficili. Un settore allo stadio per le famiglie? Difficile da organizzare a Napoli, come in tutte le altre citta', anche se e' una bella idea. Per vedere il Napoli, De Laurentiis sta anche 10 ore in aereo: non so come riesce a farlo". All'incontro sono intervenuti: M. Farina (ass. allo Sport della Provincia di Caserta), D. Palmiero (dir. Cronache di Napoli), Gianfranco Lucariello (Cronache di Napoli) ed il deputato P. Squeglia.

giovedì 25 ottobre 2007

CALCIO, PIZZUL: "IL NAPOLI E' UNA MINA VAGANTE"

Bruno Pizzul, noto telecronista sportivo, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine".

- Molti davano per scontato il ko del Napoli con la Roma, mentre invece il match e' terminato con un roboante 4-4...

"E' stata una partita straordinaria sul piano delle emozioni, che il Napoli ha saputo controllare fino al termine. E' un risultato che il Napoli ha pienamente meritato, dato che gli azzurri sono andati anche vicini alla vittoria. C'era un po' di nervosismo a Napoli e di insoddisfazione, ma possiamo dire che il cammino dei partenopei e' stato più che soddisfacente. Il Napoli e' la mina vagante del campionato. Possono mettere in difficolta' chiunque. Segnare 4 gol e non vincere lascia l'amaro in bocca. Il Napoli merita i complimenti che sta ricevendo. Oltre al gioco, Reja puo' contare anche su alcuni elementi che hanno una classe cristallina".

- Dove puo' arrivare il Napoli?

"E' difficile fare una valutazione, perche' finora c'e' stato un rendimento altalenante. Se avranno una continuita' di rendimento possono classificarsi subito dopo le prime 4. Zona Uefa, senz'altro, ma non mettiamo limiti alla provvidenza".

- L'Inter e' in fuga. Come vede la lotta scudetto?

"Hanno dei giocatori molto forti e robusti. Riescono a vincere, anche se non convincono in alcuni casi sul piano della manovra. Mancini ha tantissimi elementi validi. L'Inter e' la logica favorita per lo scudetto. Il Milan, al momento, sembra tagliato fuori dalla lotta per il vertice. La Fiorentina ha avuto un rendimento superiore alle attese. Poi c'e' la Juve con il suo blasone".

- Il Napoli come deve affrontare la Juventus?

"E' un match di difficile interpretazione. Sara' una sfida molto interessante. Bisogna vedere quale sara' l'atteggiamento della squadra di Ranieri. Il Napoli deve avere un buon approccio alla partita, proponendosi senza rischiare troppo. Gli azzurri, in casa, hanno finora incontrato squadre che si sono chiuse. Può venire fuori qualsiasi tipo di spettacolo, bloccato o pirotecnico. Credo che ci sara' una prudenza esasperata di entrambe le formazioni fino al primo gol; in seguito potrebbero verificarsi i "fuochi d'artificio". Ho commentato in passato diversi Napoli-Juventus: non e' mai stata una partita banale. Succedono sempre delle cose interessanti, perche' vengono a contatto due realta' storiche del calcio italiano".

- Il Milan, pero', punta troppo su Kaka' come la Juventus su Del Piero, Trezeguet e Nedved...

"Il Milan e' precipitato in una grande involuzione di gioco. Kakà è l'unico che puo' mettere in difficolta' gli avversari con iniziative personali. La Juve, invece, funziona abbastanza bene, anche se segnano sempre i soliti noti. I bianconeri non giocano un grande calcio, ma hanno un organico compatto e realista".

- Il saluto di Pizzul...

"Se il Napoli dovesse riuscire a battere la Juventus si aprirebbero nuovi scenari per l'intera economia del campionato e potremmo continuare a dirne e vederne delle belle"

mercoledì 24 ottobre 2007

alcio, Napoli, Garics: "Adesso la Juve, giochiamocela con fiducia"

"Un anno di Napoli mi ha fatto crescere tanto". Da giovane di belle speranze a certezza della Nazionale austriaca e protagonista azzurro sul grande palcoscenico dell'Olimpico. Gyorgy Garics era un ragazzo trasognante quando è arrivato a Napoli, oggi è un uomo sereno.

Quanto e cosa è cambiato da quell'agosto del 2006 a oggi?

"Tanto. Sono arrivato qui come un emergente, come un investimento per il futuro. Come un tesoro da scoprire. Ma spesso i tesori si tengono nascosti. Invece qui sono riuscito a mettermi in mostra. Certo, non nego che all'inizio ho dovuto affrontare varie difficoltà. Vengo dall'Austria - riferisce Garics al sito ufficiale del Napoli - e giocare in Italia è dura per tutti. Questo è il calcio più difficile d'Europa. E poi siete campioni del Mondo. Non una volta ma quattro volte nella storia. E non è certo un caso. A me restava solo di lavorare sodo e cercare di migliorare. Ho avuto la fiducia di tutti e sono cresciuto insieme al gruppo. Mi sono messo a studiare anche l'italiano per comunicare bene e subito, anche perché sono un appassionato di lingue. Ed oggi devo dire che mi trovo benissimo e che sono felice di aver scelto un grande club come Napoli".

Ed è arrivato anche il debutto su un grande campo: l'Olimpico. Eri emozionato a partire dall'inizio in un match così?

"Un po' sì. Anche perché lo posso definire il vero esordio contro una grande squadra visto che ho giocato anche a San Siro con l'Inter ma sono subentrato a gara iniziata. Però col passare dei minuti entri in trance agonistca e non pensi all'avversario che hai davanti. In fin dei conti o avere Mancini e Totti o avere un altro dirimpettaio non dico che sia uguale ma finisci per dimenticarlo col passar del tempo. Alla fine è andato tutto bene. Siamo stati bravi, è stato un gran match ed abbiamo dimostrato di poter esprimerci alla pari anche con una squadra da scudetto quale è la Roma".

Adesso, però, arriva subito la prova del nove contro la Juve..

"Beh, che dire: ci tocca. Ma di certo non ci tiriamo indietro. Anzi abbiamo intenzione di giocarcela come sempre. E' nelle nostre caratteristiche andare in campo senza remore e cercheremo di affrontare al meglio anche la Juve. E poi sono certo che avremo una spinta enorme dal San Paolo. Lo stadio sarà stracolmo e ci darà una grande mano. Di certo, però, dovremo stare attenti a non lasciare campo a loro. La Juve quest'anno si è rinnovata, è sulla strada di una ricostruzione e stanno dimostrando di avere carattere. Sarà una partita aperta. Ma noi vogliamo fare la nostra parte, fino in fondo".

Parlavi di crescita. In cosa pensi di dover ancora migliorare?

"C'è sempre da migliorare, figuriamoci per un giovane come me. Personalmente penso di dover cercare di più l'uomo e la spinta offensiva. Sono queste le caratteristiche che deve avere un esterno. Anche sui cross cercherò di lavorare per fornire assist più mirati e precisi. Ma devo anche stare attento a non lasciare campo all'avversario diretto. Nel campionato italiano puoi fare benissimo tutta la gara ma basta un errore, una leggerezza, un contropiede e sei fregato. Soprattutto in serie A gli errori non te li perdonano".

martedì 23 ottobre 2007

CALCIO, NAPOLI, CUPI: "CON LA SPINTA DEI TIFOSI, CERCHEREMO DI BATTERE LA JUVE"

Andrea Cupi, difensore del Napoli: "Il pareggio con la Roma è stato un risultato molto positivo. Abbiamo dimostrato di poter lottare con tutti. Non abbiamo mai pensato di poter perdere la gara con i giallorossi. Siamo scesi in campo per giocarcela a viso aperto e ci siamo riusciti. Siamo molto soddisfatti per il punto ottenuto su un campo difficile. Affronteremo la Juventus con lo stesso spirito combattivo. Cercheremo di vincere contro i bianconeri; per noi e' un'altra partita molto importante. Finalmente, poi, possiamo contare sulla spinta del nostro pubblico che sa essere decisivo. Ce la metteremo tutta. Speriamo di portare a casa i tre punti. Nelle ultime gare abbiamo dimostrato di essere in grado di giocarcela con chiunque. Quando si incontrano squadre che giocano in Champions subentra la voglia di dimostrare di essere all'altezza. Contro la Juve vogliamo impostare il nostro gioco. E' un vantaggio enorme avere il pubblico a nostro favore. La Juve ha tanti campioni, ma noi siamo convinti di poter mettere in campo grinta e voglia di stupire. Tanti gol subìti? Non e' un problema. Stiamo facendo bene e dobbiamo continuare così".

ZONA PERILLO: NAPOLI, UN MIRACOLO TARGATO PIERPAOLO MARINO

Il vero artefice di questo Napoli che incanta e stupisce e' il direttore generale. Pierpaolo Marino sta compiendo a Napoli il suo capolavoro. Dopo aver dato il suo prezioso contributo ai tempi di Maradona e dopo essersi distinto, sempre ad alti livelli, in altre piazze prestigiose, come quelle di Roma e di Udine, e' un'altra volta qui, all'ombra del Vesuvio, che sta dando il meglio di se'. In tre anni, dalla C alla A. E adesso... I suoi colpi di mercato sono stati strabilianti. Nessuno a Napoli, dopo Luciano Moggi, era riuscito a mettere a segno una campagna acquisti di questo livello. Con una differenza notevole: Moggi poteva spendere e spandere quanto voleva, grazie al portafoglio messo generosamente a disposizione da Ferlaino; Marino, invece, deve sempre dare un occhio al bilancio. Ricordate quando Moggi in una sola notte ingaggio' Crippa ed Alemao, i due piu' forti centrocampisti in circolazione? Roba da fantascienza. Ma quelli erano campioni gia' piu' che affermati. Gli acquisti di Hamsik e Lavezzi hanno invece un valore aggiunto: quello della competenza e della lungimiranza di Marino, che ha investito pochi milioni di euro sui due ragazzi, intuendone le straordinarie doti che li contraddistinguono. Conosco il direttore dai tempi di Dieguito. Eravamo entrambi giovanissimi. L'ho sempre stimato e seguito con simpatia, anche quando ha lavorato lontano dalla mia Napoli. Mi auguro che De Laurentiis lo lasci sempre lavorare nel massimo dell'autonomia, evitando intromissioni di qualsiasi genere. Spero pure che il direttore operi al piu' presto per far salire di livello il club anche sotto altri profili, non meno importanti di quelli strettamente tecnico-calcistici. La serie A e l'Europa si consolidano con una societa' perfetta sotto ogni aspetto. Recentemente a Marino ho regalato un mio libro su Capri, con questa dedica: "All'unico in grado di portare finanche il Capri in Champion's League...". Scherzavo, ma non troppo...

lunedì 22 ottobre 2007

Calcio, d.g. Marino: “Il Napoli è la mia Juventus” “Reja ha dimostrato di meritare la serie A”

Il direttore generale del Napoli, Pierpaolo Marino, “Roma-Napoli mi ha ricordato Italia-Germania 4-3. Quando ho cominciato a vedere i gol che si susseguivano, ho pensato che saremmo entrati nella storia. Ad inizio stagione siamo stati criticati un po’ da tutti ma l’esperienza mi ha abituato a vivere quei momenti con grande serenità. L’unica preoccupazione era quella di non far spaventare i giocatori su cui si è puntato. Che ci fosse un po’ di prevenzione era anche normale, le generazioni che hanno visto operare Marino nei primi anni al Napoli non sono più quelle predominanti, perché oggi allo stadio vanno coloro i quali non hanno avuto la fortuna di vedere il grande Napoli di Maradona. L’unica mia preoccupazione era che Lavezzi si potesse spaventare, ma sono sempre stato sereno. La paura è che un giocatore non renda psicologicamente, così come accadde quando presi Ravanelli giovanissimo, appena 17enne ad Avellino. Sabato con la Juventus? Sappiamo di essere una buona squadra, non a caso abbiamo realizzato tanti gol, 5 all’Udinese e 4 alla Roma, segno che anche noi siamo in grado di fare bene e dare filo da torcere a chiunque, pur non avendo i fuoriclasse delle prime quattro, cinque squadre della classe. Come reagisce Reja alla critiche pubbliche di De Laurentiis? Edy con il presidente ha un rapporto “familiare”, non c’è mai stato bisogno di un mio intervento. Con Reja si lavora fianco a fianco, gomito a gomito e non ci separiamo mai. Il presidente ci è sempre vicino ed il nostro allenatore è una grandissima scoperta, perché ha un’ottima esperienza delle categorie inferiori. In questo scorcio di stagione ha dimostrato di essere bravo e meritevole anche della serie A. De Laurentiis è un comunicatore, uno che tra l’altro stimola i suoi dipendenti. Il mio contratto? Con De Laurentiis non ho alcun tipo di problema, “la mia Juventus è a Napoli” ed il programma sta andando benissimo e velocemente. Se pensiamo che tre anni fa avevamo soltanto una squadra a livello embrionale, siamo felicissimi e dobbiamo ringraziare il cuore della gente, che ci è sempre stata accanto. Questo ci ripaga dei nostri sforzi. La Juve ha preso Tiago per 14 milioni? Beata lei, non ho mai avuto la fortuna di prendere un solo giocatore con quella cifra. Diciamo che ho fatto di necessità virtù…”.

sabato 20 ottobre 2007

Paolo Tagliavento, designato per Roma-Napoli

Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti e dei IV° Ufficiali che dirigeranno le gare della 8^ giornata del girone di Andata del Campionato di Serie A – TIM in programma Domenica 21 Ottobre alle ore 15.00

CAMPIONATO DI SERIE A – TIM
8^ Giornata di Andata

ATALANTA - TORINO: DE MARCO di Chiavari
MAGGIANI – PADOVAN
IV°: ROMEO

CAGLIARI – CATANIA: AYROLDI N. di Molfetta
BATTAGLIA – MILARDI
IV°: PALANCA

FIORENTINA – SIENA: DAMATO di Barletta
TONOLINI – FOSCHETTI
IV°: FARINA

JUVENTUS – GENOA: BANTI di Livorno
Domenica 21.10 h. 20.30 ALESSANDRONI – DI LIBERATORE
IV°: MARELLI

LIVORNO – LAZIO: SACCANI di Mantova
AYROLDI S. – LANCIANO
IV°: GERVASONI

MILAN – EMPOLI: GIANNOCCARO di Lecce
ANGRISANI – TOSCANO
IV°: LOPS

REGGINA – INTER: BERGONZI di Genova
Sabato 20.10 h. 20.30 D’AGOSTINI – GIORDANO
IV°: SQUILLACE

ROMA – NAPOLI: Paolo TAGLIAVENTO di Terni
Sabato 20.10 h. 18.00 BIASUTTO – LION
IV°: MORGANTI

SAMPDORIA – PARMA: TREFOLONI di Siena
CONCA – GHIANDAI
IV°: ROSETTI

UDINESE – PALERMO: STEFANINI di Prato
NICCOLAI – PAPI
IV°: GAVA

Napoli, Reja: "Senza tifo e' la sconfitta del calcio"

Edy Reja, allenatore del Napoli: “Dobbiamo dare il 102%, non basta il 100% per fare bene a Roma”. Sul morale della squadra Reja è sereno: “Il nostro morale è buono, siamo arrivati alla Borghesiana in due ore, ma bisogna essere di buonumore con la Roma. Formazione? Non credo che cambierò molto, ci sarà il rientro di Blasi, per il resto non ci sono particolari problemi. Valuterò però le condizioni di Gargano, gli parlerò e poi deciderò. Il tridente? Sono solo prove, ho sei punte sono costretto a schierare durante la settimana questo sistema di gioco per farle giocare, non è che provo, quando faccio le partitelle metto in campo dieci contro dieci, ma non vuol dire che poi adotterò il modulo a tre punte. Lo schieramento è sempre lo stesso, il 3-5-2, potrei cambiare nel corso della gara, la mia squadra deve avere questo tipo di duttilità. Senza tifosi? Prima di tutto, dal punto di vista sportivo, è assolutamente avvilente che in un derby del sud non vi sia il grande pubblico. Da alcuni anni mancava questa sfida, è chiaro che i tifosi napoletani sono particolarmente penalizzati. Non è giusto, sarebbe stato bellissimo vedere l’Olimpico pieno di tifosi di opposte fazioni, per me è una grande sconfitta per il calcio, in modo particolare per il pubblico. Per noi inoltre avere sempre al fianco i nostri tifosi, che ci danno sempre un’importante mano, è chiaramente uno svantaggio”. Sui suoi precedenti all’Olimpico Reja preferisce non ricordare: “Ho giocato più di qualche volta, quando c’era Fabio Capello ho perso in alcune occasioni, mi sembra 2-1, meglio non rimembrare. Promesse? Noi come sempre mettere in campo un grandissimo impegno, affrontiamo una squadra che sta viaggiando a ottimi livelli, ha recuperato anche Perrotta, anche se non so se giocherà. Da parte nostra ci sarà un massimo impegno, ripeto dovremo dare non il 100% ma il 102% in queste gare che tra l’altro danno stimoli straordinari”.

giovedì 18 ottobre 2007

FONTANA: "SOLO CHI INDOSSA LA MAGLIA DEL NAPOLI E' UN VERO CALCIATORE"

Gaetano Fontana, ex centrocampista del Napoli.

- Dopo tante difficoltà, che anche lei ha affrontato con la maglia del Napoli, riecco gli azzurri in massima serie...

"Era un passaggio dovuto. Il Napoli ha vissuto tante difficoltà, ma ogni sforzo e' stato premiato. Napoli si trova nella categoria che merita. Si sta facendo un ottimo lavoro".

- Il Napoli rischia di non poter contare sui propri tifosi in nessuna trasferta...

"Non capisco come mai si stia adottando questa linea estrema. Si sta penalizzando fortemente soprattutto il Napoli. La squadra vive delle emozioni che offre il pubblico. Il programma e' da rivedere. Lo dico da sportivo e non perche' sono di parte. Si favoriscono gli avversari degli azzurri".

- Contando sul sostegno dei nuovi acquisti, dove puo' arrivare il Napoli?

"Sono partiti con il piede giusto. I nuovi si sono integrati bene. Il Napoli può crescere tanto. La squadra e' molto giovane, ma il tempo puo' dare loro la possibilita' di maturare. Si può aprire un ciclo importante".

- Cosa significa, a distanza di qualche tempo, aver indossato la maglia del Napoli ed aver vissuto le pressioni della piazza?

"Faccio l'augurio ai miei colleghi, ancora in attivita', di vivere le pressioni di Napoli. Certe emozioni riesce a dartele soltanto Napoli. Lo dico perche' le ho vissute. Nessuno si puo' sentire giocatore se non passa da Napoli. E' una citta' che ti fa sentire pieno".

- Come si affronta il ciclo difficile che attende il Napoli?

"Ogni impegno va affrontato singolarmente. Bisogna lavorare ogni giorno a prescindere dall'avversario che si affronta. Il Napoli affrontera' delle squadre molto stimolanti. Forse manca qualche punto; mi riferisco alla gara interna con il Genoa, ma bisogna guardare avanti. Ogni partita puo' nascondere delle sorprese".

- Si e' preso un anno di riflessione, ma sogna già di diventare allenatore...

"Non so cosa mi puo' riservare la vita. Dopo 20 anni di carriera, ho deciso di staccare un po' la spina e vivere piu' a contatto con la mia famiglia. Sto facendo dei corsi per aggiornarmi; spero di partecipare al corso di Coverciano a fine campionato per prendere i crediti necessari per allenare almeno fino alla serie B".

- Il saluto ai tifosi del Napoli, che la ricorderanno soprattuto per quel gol-sceneggiata su punizione...

"Loro, di sicuro, mi ricorderanno per quel gol. Ringrazio i tifosi per le emozioni che mi hanno fatto vivere. Conservero' per sempre dei ricordi bellissimi".

lunedì 15 ottobre 2007

Paolo Cannavaro: "Mi godo questo momento"

FIRENZE - Paolo Cannavaro si gode la prima chiamata in Nazionale: "Ho saputo della convocazione sabato sera durante la partita - rivela il difensore del Napoli - quando a mio fratello Fabio e' arrivata la telefonata del segretario della Figc e lo stesso dirigente azzurro gli ha detto che ero tra i convocati per l'amichevole con il Sudafrica. Mi godo quindi il momento. So che e' un esperimento e sono consapevole che l'attenzione di molti e' gia' concentrata sulla partita che ci sara' tra un mese in Scozia. Ringrazio per questa convocazione la visibilita' che mi ha dato il Napoli e me stesso, perche' ho fatto di tutto per meritarla".

sabato 13 ottobre 2007

Contini: "A Napoli ho trovato un ambiente sereno"

Non saranno due sconfitte ad abbatterci". Matteo Contini si prepara mentalmente alla prossima gara dell'Olimpico con la Roma. Lui che ha giocato sin dall'inizio a San Siro e che sta prendendo sempre maggiore confidenza con l'ambiente azzurro.

Innanzitutto che bilancio fai dei tuoi 3 mesi a Napoli?

"Buono. La società ha investito su di me ed è importante sentirsi stimati. Io spero di ripagare la fiducia. Sto lavorando molto bene e devo dire che mi trovo a meraviglia in un gruppo solido e di qualità. E' chiaro che non sempre si può giocare titolare visto lo spessore del parco giocatori che abbiamo. Ma alla fine credo che tutti troveremo spazio in un campionato lungo e difficile quale è questo".

Che potenzialità e quali margini di miglioramento ha il Napoli?

"Io credo che abbia tante potenzialità. E' un gruppo sostanzialmente giovane che sta crescendo nel tempo. Sinora abbiamo fatto buone cose e ci siamo espressi sempre a ottimi livelli. Anche con l'Inter, che reputo la squadra più forte d'Italia se non d'Europa, abbiamo tenuto il campo fino alla fine con carattere. La nostra è una squadra che ha caratteristiche propositive e propensione offensiva. Ci sono giocatori in attacco di grande qualità ed è giusto assecondare un'anima offensiva. Forse rischiamo qualcosa dietro ma credo sia logico per la nostra natura strutturale".

A Roma il secondo dei match terribili di Ottobre...

"Bene, lo sapevamo. Non è una sorpresa e non saranno certo due sconfitte a buttarci giù di morale. Ce l'andiamo a giocare con le nostre forze e la nostra convinzione. A San Siro - riferisce una nota del Calcio Napoli - dopo l'impatto iniziale ci siamo distinti per carattere e merito. Io credo che anche contro la Roma, che ha grandi giocatori, magari si possa perdere nell'uno contro uno, ma come squadra sinora non siamo stati inferiori a nessuno. Certo, all'Olimpico ci vorrà grande concentrazione e massima attenzione. Ma sono molle che scattano automatiche quando affronti grandi club".

Sinceramente, dove può arrivare questo Napoli?

"Esattamente all'obiettivo che ci siamo prefissi: una tranquilla salvezza. Poi dopo potremmo toglierci qualche soddisfazione, perché no? Ma io ho tanta fiducia perché lavoriamo tutti i giorni nella massima serenità ed in armonia. Stiamo proseguendo nel nostro progetto tecnico e vedrete che alla fine i frutti verranno fuori"

giovedì 11 ottobre 2007

LAVEZZI: "CON SOSA MI TROVO BENE, MA LOTTIAMO TUTTI PER UNA MAGLIA"

Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli. Da evidenziare il traduttore d'eccezione: Roberto Carlos Sosa: "I falli sistematici? Il calcio è così. I falli fanno parte del gioco. Adesso mi conoscono di più rispetto alle prime partite ed è normale prendere tante botte. Reja mi vuole vicino all'area di rigore? Per me non è un problema. So che devo cercare di essere più vicino alla punta centrale. Cercherò di migliorare sotto questo aspetto durante gli allenamenti per poi ripetermi anche in campionato. Nel 1993 l'ultima vittoria a Roma all'Olimpico? Si, ma adesso sono cambiati i tempi e i giocatori. Siamo in undici che scendiamo in campo. Non mi interessa se ci sono 2 o 3 argentini. L'importante e' che si parli soprattutto del Napoli perchè è questo ciò che conta". Alla domanda "Sosa e' il tuo partner ideale per l'attacco?", ha risposto Sosa: "In questo caso rispondo io. Lavezzi non c'entra". Poi dopo un sorriso generale riecco Lavezzi: "Mi trovo bene con Sosa come con tutti i miei compagni di reparto. Il mio compito e' di lavorare per guadagnarmi il posto da titolare. Se punto ai 20 gol? Non l'ho mai detto. Cercherò di segnare comunque tanti gol"

DE LAURENTIIS: "REJA E' UN CLINT EASTWOOD INOSSIDABILE"

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine della consegna della cittadinanza onoraria del Comune di Castelvolturno: "E' un riconoscimento importante per me. Il sindaco di Castelvolturno mi ha dimostrato grande affetto. Sono un campano di origine, di Torella dei Lombardi. Ho sempre creduto in questo contesto territoriale, perche' ha dei confini molto allargati. In Inghilterra e negli Stati Uniti c'e' una colonia di napoletani straordinaria. Spesso si identificano i napoletani con tutti i campani e qualcuno storce il naso. A Castelvolturno abbiamo trovato l'efficienza, che io ho sempre predicato e che non ha niente a che vedere con la staticità. Quando siamo arrivati a Castelvolturno non avevamo nemmeno le magliette. In brevissimo tempo siamo riusciti a costruire tre campi di calcio e 1800 metri quadrati tra gli uffici, il laboratorio tecnico e la palestra. Con l'aiuto del sindaco stiamo cercando altri terreni, perche' dobbiamo pensare ad un Napoli sempre più grande. Puntiamo molto sul vivaio. Abbiamo in progetto di costruire altri 7 campi a Castelvolturno. Vogliamo progettare anche una nuova grande sede, perche' vogliamo essere nel calcio moderno. Ho sempre guardato al futuro e mai al passato; e' un mio modo di essere. Sono passati 4 anni da quando sono diventato presidente del Napoli, ma mi sembra ieri. Credo nella zona di Castelvolturno. Può essere molto sviluppata. Il litorale guarda ad Ischia, Capri, Ponza, Procida e Ventotene. Ci sono dei laghi. Nel secondo secolo d.C. c'era una flotta con 80.000 romani. Credo che ci sia del terreno fertile per fare molto bene. Gli arresti dei 5 ultras? Non sono informato completamente sui fatti sui quali sta indagando la magistratura. Devo ringraziare i magistrati perche' stanno cercando di fare luce sugli episodi di violenza sia delle passate gestioni che su quello che noi abbiamo ereditato con il Napoli. Mi sento di dire che sono vicinissimo ai magistrati. Conosco poco o niente di queste vicende. Voglio dare un credito al pubblico napoletano dello stadio. Il pubblico che viene allo stadio è per il 99% galantuomo e si comporta in maniera esemplare e sportiva. E' chiaro che noi paghiamo la presenza di quell'1% di frange incontrollabili sulle quali la magistratura sta indagando. Noi daremo tutto il supporto possibile ai magistrati. A Reja voglio molto, molto bene. La tv e' più sincera della stampa scritta, perche' la stampa scritta può metterti in bocca delle cose che non dici. Io sono stato molto pacato nell'esprimere cio' che un presidente può dire a casa propria. Se ci sono delle persone anziane, come mentalità, che dicono che sarebbe meglio lavare i panni sporchi in casa, io dico che non devo lavare nessun panno sporco. Anche io quando faccio i film posso sbagliare, ma non e' che mi lamento se un collaboratore me lo fa notare. Credo che ci sia molta vecchia attitudine nel calcio a voler dire delle cose che non trovano riscontro. Di Reja ho sempre sostenuto la sua limpidezza. Mi piace prima come uomo e poi come allenatore. Io non lavoro con chi non mi piace. Devo avere un filo diretto e sentirmi connesso con chi lavoro. Per me Reja e' un galantuomo. Dire che non si può parlare sa di vecchio. Quando un regista gira una scena che non mi piace io glielo dico con garbo. Ma al cinema e' diverso; la scena si può girare di nuovo, mentre una partita di calcio non si può rigiocare. Nessuno vuole rompere il giocattolo. Nessuno vuole smontarlo. Sembra che siamo tutti pronti con il pollice rivolto verso il basso come accadeva nell'arena romana. Noi siamo costruttori. Reja e' un uomo intelligente e si fida: per questo non ha dato una risposta, poichè noi non siamo mai entrati in polemica. Se dico che abbiamo dei giocatori con caratteristiche specifiche e che o giocano oppure li cediamo non c'e' niente di strano. Noi abbiamo reso al meglio quando avevamo tutta la squadra disponibile. Se poi manca qualche giocatore perche' squalificato, non in forma o non idoneo per gli avversari che si vanno ad affrontre non e' uno scandalo; ho solo detto che bisogna fare degli aggiustamenti in itinere. Qualcuno ha detto che se Reja avesse cambiato all'inizio del primo tempo avremmo perso 4-0, ma e' lì la forza dello spogliatoio e del gruppo. Anche se si perde 4-0 non ci si deprime e si va avanti. Mica abbiamo delle femminucce o dei psicopatici?! Noi abbiamo giocatori psichicamente perfetti. Marino ha curato benissimo quest'aspetto. I calciatori fanno vita sana e non ci sono polemiche. Questa è la ricchezza di un club. E' facile avere spider, coupè o rolls e fare le tre del mattino, ma da noi questo non capita. Reja e' un Clint Eastwood inossidabile. Per il suo compleanno gli ho comprato un bellissimo pc vaio portatile bianco, perchè so che lui sta facendo il possibile per modernizzarsi. Ha il bluetooth e può farci qualsiasi cosa".

mercoledì 10 ottobre 2007

Bogliacino: "A Milano abbiamo dato prova di carattere"

Siamo tranquilli. E se quel gol l'avessimo fatto prima...". Mariano Bogliacino si concede un 'se', dietro al quale c'è però l'aspetto pregnante della sfida con l'Inter di sabato. Napoli a testa alta fino alla fine di fronte alla squadra campione d'Italia.

Com'è l'umore dopo San Siro?

"Buono. Siamo andati ad affrontare la capolista e siamo riusciti a giocare per molti tratti alla pari della squadra che ha vinto lo scudetto l'anno scorso. Questo significa che la squadra c'è, che abbiamo fiducia nei nostri mezzi e che stiamo lavorando bene".

Qualche rimpianto, sia pur piccolo, c'è?

"Beh, è chiaro che a mente fredda viene da pensare che se avessimo fatto gol prima probabilmente sarebbe cambiata la partita. Ma fatto sta - riferisce una nota del Calcio Napoli - che ce la siamo giocata con i nostri mezzi e che la gara, soprattutto nel secondo tempo, l'abbiamo fatta noi. Abbiamo dato prova di carattere e questo è un segno confortante che ci permette di proseguire nel nostro cammino sempre con maggiore convinzione".

Per te seconda partita da titolare. Sta tornando il Bogliacino dello scorso anno?

"Quello non so, non credo di essere sui miei massimi livelli ancora. Ma certamente continuando a lavorare così sarò presto al cento per cento. Io sono sereno, come tutta la squadra".

Ottobre è appena iniziato. Adesso la Roma...

"Che dire. Che fosse un mese difficile lo sapevamo e lo sappiamo. Avremo di fronte 3 partite dure tutte in fila. Ma non ci spaventiamo per questo. Dobbiamo lavorare molto e curare ogni dettaglio. Non c'è molto altro da dire. La squadra è in salute. Forse sinora il rammarico vero è aver perso con il Genoa. Ma anche in quella gara non meritavamo affatto la sconfitta".

lunedì 8 ottobre 2007

Sosa meriterebbe una statua d'oro

Dopo sette anni, il Napoli si è ritrovato a giocare a San Siro contro l'Inter. Non accadeva dal lontano 14 ottobre 2000. Finì 3-1 per i nerazzurri allora, è finita 2-1 questa volta, nell'anticipo serale della settima giornata. Si sono affrontate le due migliori difese del campionato, ma due disattenzioni difensive sono costate due gol già nei primi 35 minuti di gioco. Il divario tra Inter e Napoli lo si trova purtroppo in attacco. Chi si aspettava un'Inter stanca per l'impegno settimanale in Champions League, si è presto ricreduto. Il fattore Champions è stato amico agli azzurri soltanto nel finale di gara con il bel gol di testa di Roberto Carlos Sosa al 39' della ripresa, dopo appena 6 minuti dal suo ingresso in campo in sostituzione di Zalayeta. Il Napoli, dopo aver messo fieno in cascina con i suoi 10 punti in classifica in 6 gare, ha affrontato la prima gara contro una squadra di rango, fra le migliori in Europa. La panchina dell'Inter mette brividi già nel guardarla. Quel cancro di ignoranza che inestirpabile si annida negli stadi italiani sembra così radicato che anche questa volta non ha risparmiato nessuno: ad inizio partita campeggiava sugli spalti di San Siro un vergognoso striscione con la scritta "Napoli fogna d'Italia". L'Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale aveva vietato la vendita dei biglietti nel settore ospiti, ritenendo Inter-Napoli una gara a rischio quattro. Nonostante ciò, circa 2000 napoletani, sparpagliati sulle gradinate dello stadio, hanno incitato i loro beniamini. Nel centrocampo del Napoli l'assenza di Blasi, per squalifica, è stata determinante. Al suo posto Bogliacino, autore del cross da cui è scaturito il gol di Sosa, non ha assicurato quella interdizione così brillantemente interpretata dal suo compagno di squadra, purtroppo assente. A Reja non si può addebitare nessuna colpa: troppo forte il divario di forze tra le due squadre. Questa sconfitta sarà senz'altro salutare per il futuro. Non dimentichiamo di essere una neopromossa che da poco si è affacciata nel calcio che conta. E' stata un'esperienza costruttiva per la crescita di tutto il gruppo. Ad addolcire il boccone amaro ci ha pensato il Pampa Sosa. Meriterebbe una statua d'oro. Con il suo gol ha riacceso l'entusiasmo ed ha ridato il sorriso a tutti i napoletani. Poteva essere una goleada; due gol in meno di mezz'ora avrebbero tagliato le gambe a chiunque. Si temeva il crollo, ma Il Napoli ha continuato a fare la sua onesta partita mettendoci l'anima ed è questo ciò che conta alla fine. Adesso il Napoli aspetta la Roma di Totti, un altro test difficile. Nulla è impossibile, basta restare umili ed avere i piedi ben piantati per terra.

sabato 6 ottobre 2007

CALCIO, SERIE A, INTER-NAPOLI: LE PROBABILI FORMAZIONI

Inter e Napoli scenderanno in campo alle 20:30 del 6 ottobre allo stadio San Siro per il settimo turno del campionato di serie A. Nel Napoli, assente lo squalificato Blasi. L'unico diffidato azzurro e' Walter Gargano. Nell'Inter, Mancini deve fare a meno dello squalificato Maicon e degli infortunati Vieira, Materazzi, Dacourt e Rivas. Nessun diffidato tra le fila nerazzurre.

NAPOLI (3-5-2): 1 Iezzo; 96 Contini, 28 Cannavaro, 21 Domizzi; 2 Grava, 17 Hamsik, 23 Gargano, 18 Bogliacino, 19 Savini; 7 Lavezzi, 25 Zalayeta.

PANCHINA: 22 Gianello, 16 Cupi, 3 Rullo, 4 Montervino, 20 De Zerbi, 11 Calaiò, 9 Sosa. All. Reja

INTER (4-3-1-2): 12 Julio Cesar; 4 J.Zanetti, 2 Cordoba, 25 Samuel, 6 Maxwell; 5 Stankovic, 19 Cambiasso, 31 Cesar; 7 Figo; 10 Adriano, 8 Ibrahimovic.

PANCHINA: 1 Toldo, 16 Burdisso, 26 Chivu, 21 Solari, 9 Cruz, 18 Crespo, 29 Suazo. All. Mancini

venerdì 5 ottobre 2007

Reja: "L'entusiasmo dei ragazzi è al punto giusto"

"Serenità, tranquillità, consapevolezza e grande personalità". Edy Reja recita i suoi comandamenti per San Siro. Il Napoli dovrà mettere il vestito elegante per il sabato sera alla Scala del calcio. Il tecnico azzurro si prepara al Gran Gala.

Teme un po' soggezione?

"Beh l'emozione e la tensione fanno parte del gioco. Potrà esserci un po' di soggezione in avvio ma poi giocando passa tutto. Il tappeto verde è uguale per tutti. Ovvio che San Siro - riferisce la SSC Napoli - crea un'atmosfera unica. Ma le partite vanno giocate e non c'è mai un verdetto scritto prima dei 90 minuti. Inutile ribadire che l'Inter è una grande squadra, ha valori individuali straordinari e che bisognerà raddoppiare l'attenzione. Ma guai ad avere paura. Sarebbe la cosa più negativa che possa esistere. Io vorrei che la squadra facesse quello che sa fare. Dovremo proseguire nella nostra proposta di gioco, cercando di mantenere la filosofia che sinora ci ha animato. Voglio una squadra propositiva ed allo stesso tempo attenta e concentrata in fase di contenimento".

Ha studiato strategie per bloccare il super attacco dell'Inter?

"Ma con tutto il rispetto per i grandi campioni che ci ritroveremo di fronte, anche noi abbiamo individualità di valore. Siamo tra le difese meno battute del campionato e questo non è certo un caso. Non ho studiato particolari accorgimenti difensivi anche perché andare a San Siro chiudendosi e facendo barricate sarebbe come perdere prima di cominciare. Cercheremo di togliere l'iniziativa a loro provando a tenere la squadra alta, senza snaturare la nostra natura propositiva".

Mister sinceramente: è un esame di maturità per il giovane Napoli?

"Di certo affrontare squadre così forti è sempre un confronto stimolante. E' una bella sfida anche sotto il profilo dei singoli. Ma io mi aspetto che la squadra tiri fuori tutta la sua personalità, ai massimi livelli. Parliamoci chiaro, questo è un gruppo che ne ha viste di tutti colori. Siamo partiti anni fa andando su campi di provincia. Ed oggi arrivare alla Scala del calcio è un premio ed una gratificazione per tutti. Compreso me...".

mercoledì 3 ottobre 2007

Hamsik: "Che bello affrontare Cambiasso, è il numero uno

Incontriamo la prima big, un bell'esame". Sarà la giovane età ad ispirare Marek Hamsik in ottica esame, ma la realtà è effettivamente quella del primo test del Napoli con una squadra scudetto.

Preoccupati?

"No, preoccupati no. Di certo ci aspetta una partita dura contro una squadra fortissima che quest'anno vuole e può vincere tutto. Bisognerà essere organizzati e fare attenzione ad ogni minimo dettaglio. Ma il mio desiderio - riferisce una nota del Calcio Napoli - è quello di giocare con serenità e sempre in maniera propositiva. Noi siamo una squadra che sinora ha interpretato le partite a viso aperto. Abbiamo determinate caratteristiche che non vogliamo snaturare. Non andremo a chiuderci a Milano, questo è certo".

Sarà una bella lotta a centrocampo. Chi è il più forte dell'Inter nel tuo reparto?

"Cambiasso. Per me è il numero uno non solo all'Inter ma in assoluto. D'altro canto non è un caso che giochi sempre lui e gli altri gli ruotino attorno. Cambiasso sa difendere, attaccare, impostare, segnare. E' completo, un vero esempio. Lo ammiro da sempre".

Qualcuno dice che tu gli assomigli come versatilità...

"Magari. Sarei onorato dell'accostamento. Per me lui è un punto di riferimento ed un grande campione. Io sono giovane, spero solo di giocare al calcio meglio possibile".

E' vero che potevi essere dell'Inter?

"Non so. Io avevo il Napoli come prima scelta e sono stracontento di essere qui. Questa è una Società che punta in alto e guarda al futuro. Ma già ora dobbiamo cercare di dimostrare di poterci confrontare con le squadre più forti del campionato, quale è l'Inter. Per me sarà un'emozione bellissima giocare a San Siro. Speriamo di poterci esprimere bene e fare una gara all'altezza del Napoli".

Cosa daresti per un gol a San Siro?

"Il gol è sempre una grande gioia ovunque si verifichi. Ma spero solo di fare risultato, è quello che conta. E poi, sinceramente, se dovessi scegliere io preferirei segnare al San Paolo. E' più bello..."

martedì 2 ottobre 2007

Reja: "L'assenza di Blasi? Giocherò con Hamsik a destra"

Edy Reja, allenatore del Napoli: "Problemi di tenuta e di gioco? Mi meraviglio di questa domanda. La squadra non può essere sminuita dopo una sconfitta. Il Genoa ha vinto con un tiro e mezzo in porta. Non meritavamo di perdere. L'intensità è venuta un pò meno, così come la carica. E' stata una sconfitta simile a quella con il Cagliari. Evidentemente il colore rossoblù non ci si addice. Dispiace, perchè eravamo in corsa e potevamo fare risultato. Adesso non è che ci abbattiamo ed è finita qui. La squadra ha dimostrato di saper reagire. Io sono sereno e tranquillo. Abbiamo conquistato parecchi punti finora, che ci danno serenità. L'Inter? Certe considerazioni bisogna farle. Hanno degli elementi fortissimi, ma noi non cambieremo la nostra fisionomia di gioco. Con ogni tipo di avversario noi manteniamo il nostro gioco. Chiaramente dovrò fare degli accorgimenti in base alle caratteristiche dei giocatori interisti che scenderanno in campo. Montervino in vantaggio su Dalla Bona per sostituire Blasi? Io ho già giocato una partita con Hamsik a destra e Bogliacino a sinistra, di conseguenza penso che sarà questa la soluzione che adotterò. Ovviamente farò delle valutazioni durante gli allenamenti e poi deciderò. Ambiente depresso? Non vedo perchè debba esserlo. La classifica è buona. C'è preoccupazione per le sfide difficilissime che ci attendono, ma bisogna giocare ogni partita con grande impegno. Siamo nelle condizioni per figurare positivamente. Possiamo ottenere dei risultati dove meno ce lo aspettiamo. Non ci sono armi per limitare i danni. Dobbiamo mantenere alta la concentrazione e non concedere spazi ai nostri avversari. Cercheremo di fare la partita dove ci sarà l'opportunità per farlo"

lunedì 1 ottobre 2007

Domizzi: "Nel finale abbiamo cercato di vincere"

Maurizio Domizzi: "E' stata una partita strana. Dopo il mio gol, siamo riusciti addirittura a perdere. Eravamo stati bravi a non perdere la testa. Nel finale abbiamo cercato di vincere ed invece siamo stati freddati. L'assenza del pubblico è sempre pesante. Non credo però che possiamo rimproverarci tanto. Negli ultimi minuti i tifosi potevano esserci di aiuto. Era importante fare punti soprattutto per la classifica. Anche un punto sarebbe stato importante. Affrontiamo il ciclo di ferro con le big con la consapevolezza che non avremo il fiato sul collo delle altre. Lavezzi e' stato bravissimo, ma da un paio di partite gli fanno sistematicamente fallo. L'intesa in difesa non è un problema. La Nazionale? Spero prima di tutto di fare bene in serie A. Ad Ascoli giocavamo sempre a 4; non e' un problema farlo a Napoli".