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sabato 10 novembre 2007

Calcio, Napoli, Reja: "Il Palermo ha una squadra molto interessante"

L’allenatore del Napoli, Edy Reja, presentando la sfida contro il Palermo, non nasconde le qualità dell’oragnico rosanero composto da individualità di livello: "Il Palermo è una squadra fortissima a prescindere dalle assenze - ha sottolineato il tecnico dei partenopei -. In tutti i reparti i rosanero sono ben attrezzati: a centrocampo, ad esempio, possono contare su giocatori importanti come Diana, Simplicio o anche i centrali Caserta e Tedesco per non parlare dell’attacco composto da gente come Cavani e Brienza, di cui conosciamo tutti le qualità. Sarà per noi una partita molto difficile contro una squadra che peraltro vanta in organico due campioni del Mondo come Barzagli e Zaccardo che impreziosiscono una difesa già molto buona". Il tecnico azzurro, esprime, poi un giudizio sull’assenza dei tifosi napoletani "fermati" dall’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale: "E’ un peccato non poter contare sul sostegno dei nostri tifosi - ha ammesso Reja -. Le due tifoserie sono legate da rapporti di amicizia e sicuramente avrebbero dato spettacolo". La sfida di domani del "Barbera" tra Palermo e Napoli, da un punto di vista delle emozioni e delle suggestioni, assumerà un valore speciale per il tecnico dei partenopei Edoardo Reja che, in rosanero, ha vissuto a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta cinque anni molto importanti per il suo percorso professionale e soprattutto per una sua formazione da un punto di vista umano. "A Palermo ho vissuto un’esperienza straordinaria - ha sottolineato Reja nel corso della conferenza stampa tenutasi al Circolo del Tennis 2 -. Sono stati anni molto importanti perché la mentalità e il modo di vivere dei palermitani sono riusciti a farmi in un certo senso cambiare alcuni aspetti del mio carattere, a far sì che io, introverso per natura essendo friulano, diventassi più socievole e maturassi da un punto di vista umano". L’allenatore del Napoli fa un tuffo nel passato ricordando episodi e circostanze particolari legate alla sua esperienza da giocatore in maglia rosanero. "Nel 1969 ho avuto la fortuna di giocare in un Palermo molto forte composto da grandi giocatori come Causio, Furino, Troja e Arcoleo - ammette il tecnico dei partenopei -. A proposito di Napoli, è certamente ancora viva nella memoria di tanta gente la partita vinta di partenopei per 3-2 alla Favorita, gara famosa per il "gesto dell’ombrello" di Altafini e per l’episodio legato all’arbitro Sbardella portato via in elicottero che lo prelevò al termine della partita proprio dal campo. Sono ancora convinto che se il mezzo avesse tardato di circa 30 secondi sarebbe scoppiato il finimondo perché la gente era davvero imbufalita dopo la direzione arbitrale nei nostri confronti".

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